On. Ersilia Saverino

Assemblea Regionale Siciliana

Componente Commissione V
"Cultura, Formazione e Lavoro"
Segretario gruppo parlamentare PD
XVIII legislatura

La mia storia

Sono nata a Palermo, ma dopo qualcha anno, con tutta la mia famiglia, ci siamo trasferiti a Catania, dove ho vissuto da allora. 

Dopo il diploma al liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Giurisprudenza e contemporaneamente comincio a coltivare la mia grande passione per il teatro.

Con molti sacrifici sono riuscita a conciliare la carriera professionale con quella di attrice. 

Dal 1980 comincio a lavorare per il ministero dell’Economia e delle finanze come legale tributario e, nello stesso tempo, mi diplomo al corso di avviamento teatrale del Teatro Stabile di Catania nel 1984.  

Nel 1993 mi iscrivo all’albo Attori Professionisti e comincio a calcare i palcoscenici nazionali ed internazionali: Stabile di Catania, Piccolo di Milano, Teatro Argentina di Roma, teatro Greco di Siracusa, Filarmonica di Budapest, Teatro Nazionale di Roma, San Carlo di Napoli ed altri. 

Ho lavorato anche al cinema ed in fiction di successo come “La Piovra 9”, “Nati Stanchi”, di Ficarra e Picone, “Il Macellaio” di Aurelio Grimaldi, la fiction “Agrodolce” e il film “Le ultime 56 ore” con la regia di Claudio Fragasso.

Nel 2005 decido di impegnarmi in prima persona in politica, dedicandomi, in modo particolare, ai temi della cultura, dell’inclusione sociale, del disagio nelle periferie urbane, della difesa e valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali, della parità di genere. Nel 2009 vengo nominata Vicepresidente del Teatro Stabile di Catania e successivamente membro del cda di “Sicilia turismo e cinema” presso la regione siciliana.

Nel 2013  vengo eletta consigliera comunale di Catania e nel 2020 vengo nominata Presidente provinciale del Partito Democratico di Catania e membro dell’assemblea nazionale del PD.

Dal 2023 ho l’onore di rappresentare le siciliane e i siciliani all’Assemblea regionale come deputata nel gruppo del Partito Democratico.

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4 giorni fa
Ersilia Saverino

Libertà e rispetto

Oggi si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

Purtroppo in Italia le persone lgbtq+ non hanno piena libertà e sono spesso oggetto di discriminazione quando non proprio di atti di violenza.

Dobbiamo combattere contro l’odio, farci tutti garanti dei loro diritti.

“Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono” diceva il grande filosofo Friedrich Hegel.
Ricordiamocelo e ricordiamolo a tutt*

È una questione di civiltà
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Libertà e rispetto

Oggi si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. 

Purtroppo in Italia le persone lgbtq+ non hanno piena libertà e sono spesso oggetto di discriminazione quando non proprio di atti di violenza. 

Dobbiamo combattere contro l’odio, farci tutti garanti dei loro diritti. 

“Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono” diceva il grande filosofo Friedrich Hegel.
Ricordiamocelo e ricordiamolo a tutt*

È una questione di civiltà
5 giorni fa
Ersilia Saverino

Mentre la maggioranza pensa solo alla campagna elettorale, all'Assemblea regionale siciliana, grazie al lavoro congiunto di Pd, Cinquestelle e Sud Chiama Nord, raddoppiano i fondi al comparto zootecnico per l'acquisto dei foraggi, arrivando a 10 milioni di euro dai 5 iniziali previsti dalla maggioranza.

Sappiamo che i problemi della nostra agricoltura sono molti e più ampi, che servirebbero molte più risorse, ma almeno abbiamo tutelato un comparto strategico per la nostra terra.
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Mentre la maggioranza pensa solo alla campagna elettorale, allAssemblea regionale siciliana, grazie al lavoro congiunto di Pd, Cinquestelle e Sud Chiama Nord, raddoppiano i fondi al comparto zootecnico per lacquisto dei foraggi, arrivando a 10 milioni di euro dai 5 iniziali previsti dalla maggioranza. 

Sappiamo che i problemi della nostra agricoltura sono molti e più ampi, che servirebbero molte più risorse, ma almeno abbiamo tutelato un comparto strategico per la nostra terra.
1 settimana fa
Ersilia Saverino

Europee, si comincia!

Oggi a Palermo con la segretaria del Pd che ha scelto il capoluogo siciliano per avviare la campagna elettorale.

Un voto molto importante in un momento delicato e quindi fondamentale. Perché c’è un attacco agli stessi valori fondanti dell’Unione europea.
Il sogno europeo dei nostri padri fondatori si va diluendo negli egoismi nazionalisti, nel riproporsi di una sovranità miope perché nel 2024, in un mondo totalmente globalizzato, pensare di farcela da soli non solo è un illusione, ma è una scelta che crea danni ai cittadini.

Vi aspetto stasera in via Magliocco!
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Europee, si comincia!

Oggi a Palermo con la segretaria del Pd che ha scelto il capoluogo siciliano per avviare la campagna elettorale. 

Un voto molto importante in un momento delicato e quindi fondamentale. Perché c’è un attacco agli stessi valori fondanti dell’Unione europea.
Il sogno europeo dei nostri padri fondatori si va diluendo negli egoismi nazionalisti, nel riproporsi di una sovranità miope perché nel 2024, in un mondo totalmente globalizzato, pensare di farcela da soli non solo è un illusione, ma è una scelta che crea danni ai cittadini.

Vi aspetto stasera in via Magliocco!Image attachmentImage attachment
2 settiman fa
Ersilia Saverino

Caro Peppino, sono passati 46 anni da quando qualcuno ha deciso che le tue denunce erano troppe, che il tuo sbeffeggiare i mammasantissima era intollerabile, che una tua eventuale elezione al consiglio comunale avrebbe comportato problemi ancor più seri. Perché non ti saresti fermato fino a quando non sarebbe stato più possibile ignorarti.

Eppure, 46 anni dopo, siamo ancora qui a ricordarti, a trasmettere ai più giovani la memoria di un impegno che, probabilmente, non ha pari nella nostra martoriata storia di opposizione alla mafia e a tutto ciò che rappresenta. A cominciare da quel rinnegare l’estrazione mafiosa della propria famiglia: sai, oggi esiste una pratica – si chiama “Liberi di scegliere” – che consente ai familiari dei mafiosi di potersi liberare e vivere una nuova vita, con il sostegno delle istituzioni.

Oggi sappiamo tutti come e perché sei stato ucciso, nessuno crede più all’infamità che ti avevano cucito addosso dopo la morte, assegnandoti la veste di “terrorista”. Sappiamo anche da chi sei stato ucciso, anche se crediamo fossero molti di più quelli che volevano la tua morte. Perché davi fastidio, non avevi paura, aprivi gli occhi alle persone che credevano ancora nella favoletta della mafia “buona” e hai insegnato a tutti che la vera lotta alla mafia parte dal basso, si fa con le persone e ogni giorno, su ogni cosa. Per questo eri “pericoloso” per la mafia.

Perché la verità è che avevano paura di te, per la possibilità che il tuo pensiero, la tua storia, si sarebbe potuta diffondere a macchia d’olio su tutta l’Isola e per la mafia sarebbe stata veramente la fine, per questo bisognava subito bollarti come terrorista e far ritrovare il tuo cadavere lo stesso giorno in cui veniva ritrovato quello di Aldo Moro.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà”.
Grazie Peppino, sui tuoi passi noi continuiamo.
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Caro Peppino, sono passati 46 anni da quando qualcuno ha deciso che le tue denunce erano troppe, che il tuo sbeffeggiare i mammasantissima era intollerabile, che una tua eventuale elezione al consiglio comunale avrebbe comportato problemi ancor più seri. Perché non ti saresti fermato fino a quando non sarebbe stato più possibile ignorarti. 

Eppure, 46 anni dopo, siamo ancora qui a ricordarti, a trasmettere ai più giovani la memoria di un impegno che, probabilmente, non ha pari nella nostra martoriata storia di opposizione alla mafia e a tutto ciò che rappresenta. A cominciare da quel rinnegare l’estrazione mafiosa della propria famiglia: sai, oggi esiste una pratica – si chiama “Liberi di scegliere” – che consente ai familiari dei mafiosi di potersi liberare e vivere una nuova vita, con il sostegno delle istituzioni. 

Oggi sappiamo tutti come e perché sei stato ucciso, nessuno crede più all’infamità che ti avevano cucito addosso dopo la morte, assegnandoti la veste di “terrorista”. Sappiamo anche da chi sei stato ucciso, anche se crediamo fossero molti di più quelli che volevano la tua morte. Perché davi fastidio, non avevi paura, aprivi gli occhi alle persone che credevano ancora nella favoletta della mafia “buona” e hai insegnato a tutti che la vera lotta alla mafia parte dal basso, si fa con le persone e ogni giorno, su ogni cosa. Per questo eri “pericoloso” per la mafia.
 
Perché la verità è che avevano paura di te, per la possibilità che il tuo pensiero, la tua storia, si sarebbe potuta diffondere a macchia d’olio su tutta l’Isola e per la mafia sarebbe stata veramente la fine, per questo bisognava subito bollarti come terrorista e far ritrovare il tuo cadavere lo stesso giorno in cui veniva ritrovato quello di Aldo Moro. 

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di unarma contro la rassegnazione, la paura e lomertà”. 
Grazie Peppino, sui tuoi passi noi continuiamo.
2 settiman fa
Ersilia Saverino

Non si può morire di lavoro, non si può morire per lavoro

Epifanio, Giuseppe, Roberto, Ignazio, Giuseppe. Sono i loro nomi, non sono numeri da aggiungere a una statistica indecente. Sono persone, private alle loro famiglie, ai loro cari.
Non si può rimanere a guardare, con le braccia conserte, aspettando che la notizia venga archiviata e in attesa del prossimo bollettino.

Ci vogliono controlli ferrei, serve formazione sul lavoro e sui diritti dei lavoratori: se per l'espletazione di certi incarichi sono previsti dei dispositivi di sicurezza, questi devono essere assicurati. Faccio mio il pensiero della nostra segretaElly Schleinhlein: servono più risorse, serve personale per effettuare controlli più efficaci. Soprattutto quando subentrano i subappalti a cascata e il lavoro diventa un sub-lavoro.

Tutto questo non è più accettabile
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Non si può morire di lavoro, non si può morire per lavoro

Epifanio, Giuseppe, Roberto, Ignazio, Giuseppe. Sono i loro nomi, non sono numeri da aggiungere a una statistica indecente. Sono persone, private alle loro famiglie, ai loro cari. 
Non si può rimanere a guardare, con le braccia conserte, aspettando che la notizia venga archiviata e in attesa del prossimo bollettino. 

Ci vogliono controlli ferrei, serve formazione sul lavoro e sui diritti dei lavoratori: se per lespletazione di certi incarichi sono previsti dei dispositivi di sicurezza, questi devono essere assicurati. Faccio mio il pensiero della nostra segretaria, Elly Schlein: servono più risorse, serve personale per effettuare controlli più efficaci. Soprattutto quando subentrano i subappalti a cascata e il lavoro diventa un sub-lavoro.

Tutto questo non è più accettabile
2 settiman fa
Ersilia Saverino

L’acqua è vita

È stato un po' questo il concetto di sottofondo che ci ha accompagnato ieri pomeriggio nell’evento “Agricoltura, territorio e ambiente: incertezze e prospettive” organizzato dal circolo Pd di Scordia, nel Catanese. Ne abbiamo parlato con esperti del settore, il collega Giovanni Burtone, con la partecipazione del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

È stata l’occasione per ricordare quanto ottenuto in Europa, grazie soprattutto all’opera di Paolo De Castro, due volte ministro dell’Agricoltura, presidente dell’omonima commissione al Parlamento europeo, di cui condivido appieno il pensiero per cui "per fronteggiare il cambiamento climatico l'agricoltura deve essere accompagnata, non solo accusata".

Ma anche per rimarcare le mancanze croniche della nostra Regione sulla gestione delle risorse idriche di fronte ai gravi problemi causati dalla siccità. Più volte abbiamo pungolato questo governo per aumentare la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, ridurre le dispersioni, gestire le crisi idriche, promuovere tecniche di irrigazione efficienti, incentivare il riutilizzo delle acque reflue depurate e favorire lo stoccaggio delle acque piovane.

Ma purtroppo poco o nulla è stato fatto. Servirebbe una programmazione adeguata, un piano per le risorse idriche, per la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, per la tutela delle acque dall'inquinamento e la gestione delle risorse idriche. Ormai abbiamo constatato come la più grave mancanza di questo governo sta proprio nella totale assenza di visione e di prospettiva.

Noi, comunque, stiamo con gli agricoltori.

Ringrazio Paolo Calcò, segretario del Pd di Scordia, per l'iniziativa.
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L’acqua è vita 

È stato un po questo il concetto di sottofondo che ci ha accompagnato ieri pomeriggio nell’evento “Agricoltura, territorio e ambiente: incertezze e prospettive” organizzato dal circolo Pd di Scordia, nel Catanese. Ne abbiamo parlato con esperti del settore, il collega Giovanni Burtone, con la partecipazione del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. 
 
È stata l’occasione per ricordare quanto ottenuto in Europa, grazie soprattutto all’opera di Paolo De Castro, due volte ministro dell’Agricoltura, presidente dell’omonima commissione al Parlamento europeo, di cui condivido appieno il pensiero per cui per fronteggiare il cambiamento climatico lagricoltura deve essere accompagnata, non solo accusata.

Ma anche per rimarcare le mancanze croniche della nostra Regione sulla gestione delle risorse idriche di fronte ai gravi problemi causati dalla siccità. Più volte abbiamo pungolato questo governo per aumentare la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, ridurre le dispersioni, gestire le crisi idriche, promuovere tecniche di irrigazione efficienti, incentivare il riutilizzo delle acque reflue depurate e favorire lo stoccaggio delle acque piovane. 

Ma purtroppo poco o nulla è stato fatto. Servirebbe una programmazione adeguata, un piano per le risorse idriche, per la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, per la tutela delle acque dallinquinamento e la gestione delle risorse idriche. Ormai abbiamo constatato come la più grave mancanza di questo governo sta proprio nella totale assenza di visione e di prospettiva.
 
Noi, comunque, stiamo con gli agricoltori.

Ringrazio Paolo Calcò, segretario del Pd di Scordia, per liniziativa.Image attachment
3 settiman fa
Ersilia Saverino

Lavoratori precari, sottopagati, a somministrazione, interinali. Finte partite iva, part-time che durano più di un full-time, dimissioni in bianco, buste paga gonfiate ché il datore di lavoro deve avere il suo margine. I non lavoratori e chi, purtroppo tantissimi (uno ogni 6 ore), di lavoro ci muore.

Questa giornata è dedicata a loro, a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che combattono per avere una prospettiva di vita di fronte a un governo che non sa guardare al futuro.

Buon primo maggio a tutte e a tutti!
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Lavoratori precari, sottopagati, a somministrazione, interinali. Finte partite iva, part-time che durano più di un full-time, dimissioni in bianco, buste paga gonfiate ché il datore di lavoro deve avere il suo margine. I non lavoratori e chi, purtroppo tantissimi (uno ogni 6 ore), di lavoro ci muore. 

Questa giornata è dedicata a loro, a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che combattono per avere una prospettiva di vita di fronte a un governo che non sa guardare al futuro.

Buon primo maggio a tutte e a tutti!
4 settiman fa
Ersilia Saverino

In un’Italia devastata dalla lunga guerra e dalla miseria, l’immagine dei soldati nazisti che si ritirano dal Paese segna l’inizio della fine dell’occupazione nazifascista d’Italia, la “liberazione” appunto.

Gli italiani seppero combattere e resistere per difendere la propria terra in un contesto di guerra, in cui non furono risparmiate esecuzioni sommarie, rappresaglie e ogni altra brutalità.

La storia ci spiega chiarissimamente come qualsiasi tipo di guerra è sbagliata e fa solamente male, a tutti. Per questo mi piace pensare che sia un anniversario che unisce, non che divide, per questo sono stata felice di partecipare alle celebrazioni a Catania e Grammichele.
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In un’Italia devastata dalla lunga guerra e dalla miseria, l’immagine dei soldati nazisti che si ritirano dal Paese segna l’inizio della fine dell’occupazione nazifascista d’Italia, la “liberazione” appunto. 

Gli italiani seppero combattere e resistere per difendere la propria terra in un contesto di guerra, in cui non furono risparmiate esecuzioni sommarie, rappresaglie e ogni altra brutalità. 

La storia ci spiega chiarissimamente come qualsiasi tipo di guerra è sbagliata e fa solamente male, a tutti. Per questo mi piace pensare che sia un anniversario che unisce, non che divide, per questo sono stata felice di partecipare alle celebrazioni a Catania e Grammichele.Image attachmentImage attachment+Image attachment
4 settiman fa
Ersilia Saverino

Il servizio andato in onda al Tg La Sesta ... Continua...Riduci

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